Selenio, cos’è e a cosa serve: scopri cos’è, a cosa serve, dove si trova, sintomi e cause del suo abuso, come assumerlo come integratore.
Che cos’è il selenio
Il selenio è un elemento presente in piccole tracce nell’organismo, ma rimane essenziale per quest’ultimo. Questo minerale è necessario al funzionamento cellulare e alla sopravvivenza dell’organismo umano. Si ritiene che il contenuto di selenio nel corpo sia compreso tra i 13 e i 20 mg. Bisogna tuttavia ricordare che quantità considerevoli di sali di selenio hanno effetti tossici anche molto gravi.
A cosa serve il selenio?
Il selenio è un cofattore degli enzimi antiossidanti glutatione perossidasi e tioredossina disolfuro reduttasi, che proteggono le membrane cellulari dallo stress ossidativo. Questo minerale ha quindi un effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, grazie alla sua capacità di proteggere le membrane cellulari dall’ossidazione. È anche utilizzato nel metabolismo degli ormoni tiroidei ed è di conseguenza necessario alla trasformazione della tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), e come tale svolge un ruolo di primo piano nel supportare la funzione tiroidea.
Facendo parte di decine di proteine partecipa inoltre a diversi altri processi, come la sintesi del DNA, la protezione dalle infezioni e la riproduzione.
In quali alimenti è presente il selenio
Gli alimenti più ricchi di selenio sono il pesce e tutti gli alimenti di origine marina, le frattaglie degli animali, la carne rossa e i latticini. Tra i vegetali che ne presentano di più abbiamo le noci, alcuni cereali e funghi, ma bisogna ricordare come la presenza di questo minerale negli alimenti di origine vegetale dipenda dalle caratteristiche del terreno in cui questi ultimi sono stati coltivati.
Contenuto di selenio in 100 g di:
- Rene di bovino, ovino o suino 145 µg
- Tonno fresco 112 µg
- Mormora 102 µg
- Sardine fritte 84,5 µg
- Aragosta bollita 68 µg
- Sardine fresche 58 µg
- Cozze 49 µg
- Fegato di bovino, ovino o suino 42 µg
- Gamberi freschi 30 µg
- Agnello cotto (tessuto muscolare privato del grasso visibile) 19 µg
- Bovino adulto o vitellone (tessuto muscolare privato del grasso visibile) 17 µg
- Fagioli crudi 16 µg
- Mais 15,5 µg
- Provolone 13,1 µg
- Grana o parmigiano 12 µg
- Pollo intero senza pelle crudo 10 µg
Fonte INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).
Qual è il fabbisogno giornaliero di selenio?
Non esiste una vera e propria dose giornaliera raccomandata di selenio, anche se i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti per la popolazione italiana) consigliano un apporto di selenio pari a 55 μg (microgrammi) giornalieri in un essere umano adulto.
I sintomi della carenza di selenio
Qualora dovesse verificarsi una carenza di questo minerale, sono tanti i problemi di salute che potrebbero verificarsi, come ad esempio:
- Disturbi della vista
- Mal di testa
- Asma
- Artrite reumatoide
- Nausea
- Depressione
- Infertilità maschile
- Vertigini
- Tendenza ad ingrassare
- Infezioni virali
- Modifiche nella pigmentazione di pelle e capelli
- Interferenza con la produzione di globuli rossi
Questa condizione può inoltre peggiorare le conseguenze della carenza di iodio, aumentando così il rischio di cretinismo nei bambini.
Le cause della carenza di selenio
Oggi è raro riportare una condizione di carenza, fatta eccezione per i paesi poveri e per soggetti in età avanzata (oltre i 90 anni) la cui funzione intestinale ha subito gravi danni, ma anche nelle popolazioni le cui risorse alimentari derivano da fonti agricole ottenute da terreni poveri di questo minerale o inquinati, come per esempio la Cina.
La carenza può presentarsi anche a seguito di forti stress, come l’esposizione chimica o lo stress ossidante incrementato anche a causa di carenza di vitamina E.