Quanto zinco assumere per aumentare il testosterone? Scopri a cosa serve questo ormone, cosa comporta la sua carenza e il suo aumento e quali integratori ne alzano il livello.
Cos’è il testosterone?
Il testosterone è un ormone appartenente alla categoria degli androgeni, ovvero degli ormoni sessuali tipicamente maschili, ma che sono importanti anche nelle donne. Esso viene prodotto soprattutto nelle cellule di Leydig dei testicoli, sotto l’influenza dell’ormone luteinizzante liberato dall’ipofisi anteriore. Nelle donne, sono le ovaie a produrre il testosterone, anche se in quantità molto minore. La sua produzione comincia ad aumentare significativamente durante la pubertà e inizia a diminuire a partire dai 30 anni.
Questo ormone gioca un ruolo vitale nella produzione di spermatozoi, ma influisce anche sulla massa ossea e muscolare, sul modo in cui gli uomini immagazzinano il grasso nel corpo e persino sulla produzione dei globuli rossi. I livelli di testosterone di un uomo potrebbero inoltre influenzare il suo umore.
Cosa succede se aumenta il testosterone?
Questo ormone è coinvolto in diverse funzioni corporee: sia negli uomini che nelle donne può influire sul benessere fisico, mentale e sessuale. Si possono aumentare i livelli di questo ormone seguendo un’alimentazione sana, dormendo a sufficienza, riducendo lo stress e praticando regolarmente l’attività fisica. Due nutrienti che sono particolarmente importanti per la tua dieta sono la vitamina D e lo zinco, entrambi precursori per la produzione di testosterone.
Quanto zinco assumere per aumentare il testosterone?
Lo zinco è infatti particolarmente noto per essere uno stimolante del testosterone . Questo principalmente perché inibisce l’aromatasi, l’enzima che trasforma il testosterone in estrogeni. Si potrebbe quindi perciò considerare lo zinco come fondamentale ai fini dell’aumento del testosterone maschile. Si può però considerare un integratore veramente utile per questo ormone solo se colui che lo assume ha effettivamente una carenza del minerale in questione. Le cause della carenza di questo minerale sono solitamente un apporto dietetico insufficiente, ma anche a una situazione di malassorbimento, maldigestione, acrodermatite enteropatica, malattia epatica cronica, malattia renale cronica, anemia falciforme, diabete, tumori maligni e altre malattie croniche. Può essere carente anche in persone con dipendenza da alcool e in chiunque assuma certi farmaci immunosoppressori.
Il valore di riferimento europeo per la dose giornaliera raccomandata di zinco è 15 mg anche se nelle donne esso aumenta, in particolar modo durante l’allattamento, arrivando anche a 19 mg giornalieri. La dose massima tollerabile è di 40 mg al giorno anche se delle dosi di 100 mg per intervalli di tempo limitati (2-4 mesi) non sono state messe in correlazione con gravi controindicazioni.
Tuttavia esiste una condizione chiamata “avvelenamento da zinco” raggiungibile con integrazioni prolungate di zinco superiori ai 100 mg giornalieri, che può provocare disturbi di stomaco, diarrea, vomito, problemi renali e nei casi pià gravi anche la morte.
Prima di decidere di assumere dello zinco, è quindi sempre importante parlarne con il proprio medico curante. Esistono infatti diversi effetti collaterali che devono essere compresi e nei quali è meglio non incappare, come ad esempio brividi e febbre, problemi cardiaci anche gravi, complicazioni al tratto urinario, anemia, riduzione del colesterolo HDL.
Dove si può trovare lo zinco?
Poiché il corpo non può produrre questo elemento essenziale autonomamente, ha bisogno di assimilarlo giornalmente attraverso il cibo. Tuttavia, l’organismo riesce ad assorbire solo il 20-30% circa delle quantità presenti negli alimenti. Inoltre quello presente nei vegetali è in una forma più difficilmente assorbibile. Questo minerale si trova soprattutto nelle ostriche, nel lievito, nel fegato, nella carne, nelle uova, nel pesce, nei cereali, nel latte e nei suoi derivati, nella frutta secca e nei semi, come semi di girasole e semi di zucca
Contenuto di zinco in 100 g di:
- Ostrica cotta 181,61 mg
- Ostrica cruda 90,81 mg
- Cereali per colazione 12,4 mg
- Fegato bovino 12,02 mg
- Semi di papavero 10,23 mg
- Lievito di birra fresco 9,97 mg
- Cioccolato fondente amaro 9,63 mg
- Semi di sesami 7,75 mg
- Coscia di agnello cotta 7,69 mg
- Funghi secchi 7,66 mg
- Cardamomo 7,47 mg
- Semi di sedano 6,93 mg
- Cacao amaro 6,81 mg
- Muesli 6,8 mg
- Pinoli secchi 6,41 mg