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Qual è la causa principale dei problemi alla tiroide?

problemi alla tiroide

Qual è la causa principale dei problemi alla tiroide? Scopri a cosa serve questa ghiandola, cosa comporta e i sintomi di una variazione degli ormoni tiroidei, quali integratori e alimenti ne variano il livello.

Quali alimenti fanno male alla tiroide?

Gli ormoni tiroidei aiutano a controllare la velocità del metabolismo: le persone con problemi alla tiroide hanno quindi un metabolismo più lento e bruciano meno calorie a riposo. Avere un metabolismo lento comporta diversi rischi per la salute. Oltre alla stanchezza, potrebbe aumentare i livelli di colesterolo nel sangue e rendere più difficile la perdita di peso.

Diversi nutrienti possono danneggiare la salute di chi soffre di ipotiroidismo. Per esempio, i goitrogeni sono composti che possono interferire con la normale funzione della ghiandola tiroidea. Sorprendentemente, molti alimenti comuni li contengono goitrogeni, tra cui:

  • Cibi di soia: tofu, fagioli edamame, latte di soia e tempeh.
  • Verdure crucifere: cavoli, broccoli, cavolfiori e spinaci.
  • Frutta e piante amidacee: patate dolci, manioca, pesche, pere e fragole.
  • Noci e semi: miglio, pinoli e arachidi.
  • Bevande: caffè, tè verde e bevande alcoliche che potrebbero irritare la tiroide.


In teoria, le persone con ipotiroidismo dovrebbero evitare questi composti. Tuttavia, questo sembrerebbe essere un problema solo per le persone che hanno una carenza di iodio o mangiano grandi quantità di goitrogeni. Inoltre, la cottura degli alimenti con goitrogeni potrebbe inattivare questi composti.

Un’eccezione agli alimenti di cui sopra è il miglio perlato, poiché alcuni studi hanno scoperto che il miglio perlato potrebbe interferire con la funzione tiroidea, anche se non si ha una carenza di iodio.

Si dovrebbero anche evitare cibi altamente lavorati, come torte, biscotti o hot dog, perché di solito contengono molte calorie. Questo può essere un problema se si ha l’ipotiroidismo, perché si potrebbe ingrassare più facilmente.

Qual è la causa principale dei problemi alla tiroide?

Le cause principali dei problemi alla tiroide possono logicamente variare a seconda dei sintomi che si manifestano. Nonostante ciò, si possono comunque trovare alcuni fattori comuni che potrebbero aumentare il rischio di sviluppare un funzionamento scorretto di questa ghiandola. Per esempio, le donne hanno una probabilità superiore degli uomini di sviluppare una disfunzione tiroidea, così come aumenta il rischio dopo i 50 anni di età. Le problematiche si potrebbero presentare con una maggiore probabilità se si sono avuti problemi alla tiroide durante la gravidanza, oppure se alcuni familiari ne hanno sofferto in passato. Ovviamente anche i fumatori o ex fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare una disfunzione tiroidea autoimmune, ma anche coloro che assumono particolari farmaci oppure che hanno assunto iodio attraverso la dieta in maniera errata.

Oltre a queste cause generali, ve ne sono altre specifiche per ciascun disturbo, come per chi soffre di ipertiroidismo o ipotiroidismo, così per chi ha un tumore alla tiroide.

Problemi alla tiroide: ipertiroidismo

L’ipertiroidismo è una condizione della tiroide che si verifica quando la tiroide produce troppa tetraiodotironina e triiodotironina, i due ormoni principali che controllano come le cellule usano l’energia. Sono fondamentali poiché la tiroide regola il metabolismo attraverso il rilascio di questi ormoni e e la loro presenza in quantità elevate può causare un tasso metabolico eccessivamente alto, chiamato stato ipermetabolico. Quando si è in questo stato, si potrebbe sperimentare una rapida frequenza cardiaca, un’elevata pressione sanguigna e tremori alle mani. Si potrebbe avere un aumento della sudorazione e sviluppare una bassa tolleranza al calore. L’ipertiroidismo può inoltre causare movimenti intestinali più frequenti, perdita di peso e dei cicli mestruali irregolari nelle donne. Visivamente, la tiroide stessa potrebbe gonfiarsi in un gozzo, che può essere simmetrico o unilaterale. Gli occhi potrebbero anche apparire piuttosto prominenti, segno di esoftalmo, una condizione legata alla malattia di Graves.

Altri sintomi dell’ipertiroidismo includono:

  • Aumento dell’appetito
  • Nervosismo
  • Irrequietezza
  • Incapacità di concentrarsi
  • Debolezza
  • Battito cardiaco irregolare
  • Difficoltà a dormire
  • Capelli fini e fragili
  • Prurito
  • Perdita dei capelli
  • Nausea e vomito
  • Sviluppo del seno negli uomini

I seguenti sintomi nello specifico richiedono un’attenzione medica immediata:

  • Vertigini
  • Mancanza di respiro
  • Perdita di coscienza
  • Ritmo cardiaco veloce e irregolare

L’ipertiroidismo potrebbe anche causare fibrillazione atriale, un’aritmia pericolosa che può portare a ictus, così come l’insufficienza cardiaca congestizia. La diagnosi di una tiroide iperattiva e il suo trattamento possono alleviare i sintomi e ovviamente prevenire le complicazioni.

Problemi alla tiroide: ipotiroidismo

L’ipotiroidismo è una condizione che si verifica quando il corpo non produce abbastanza ormoni tiroidei. La tiroide rilascia questi ormoni che aiutano l’organismo a regolare e utilizzare l’energia. Essa è infatti responsabile del controllo di funzioni come il battito cardiaco e il funzionamento dell’apparato digerente oltre che della fornitura di energia a quasi tutti gli organi del corpo. Senza la giusta quantità di ormoni tiroidei, le funzioni naturali del corpo iniziano a rallentare.

I sintomi dell’ipotiroidismo variano da persona a persona e ovviamente la gravità della condizione influenza anche quali di questi sintomi appaiono e quando. Essi sono anche a volte difficili da identificare.

I primi segni di una tiroide che funziona poco possono includere un aumento di peso e affaticamento. Entrambi diventano più comuni con l’aumento dell’età, indipendentemente dalla salute della tiroide. Potrebbero non bastare per rendersi conto che questi cambiamenti sono legati alla tiroide finché non compaiono altri sintomi.

I segni e i sintomi più comuni dell’ipotiroidismo includono:

  • Affaticamento
  • Aumento di peso
  • Viso gonfio e sensibile
  • Depressione
  • Costipazione
  • Sensazione di freddo
  • Diminuzione della sudorazione
  • Rallentamento del ritmo cardiaco
  • Colesterolo elevato nel sangue
  • Pelle e capelli secchi e diradati
  • Memoria compromessa
  • Difficoltà di fertilità o cambiamenti mestruali
  • Debolezza muscolare
  • Rigidità, dolori e tenerezza muscolare
  • Dolore e rigidità delle articolazioni
  • Raucedine

A cosa serve la tiroide?

La tiroide si occupa di regolare lo sviluppo neuropsichico fin dalle prime settimane di vita, il metabolismo, le funzioni cardiovascolari, la formazione delle ossa, l’accrescimento corporeo, la forza muscolare e anche la fertilità. Gli ormoni tiroidei si occupano di controllare le principali attività metaboliche e sono inoltre responsabili del corretto funzionamento delle cellule nell’organismo.

Gli ormoni tiroidei regolano infatti lo sviluppo cerebrale del feto e del lattante e sono necessari per lo sviluppo dello scheletro di quest’ultimo e per la normale crescita corporea di un bambino oltre che per la maturazione dei suoi vari apparati, soprattutto quello scheletrico.

Questi ormoni regolano anche l’attività metabolica dell’adulto influenzando la funzione di ogni suo organo e tessuto, in particolare si occupano di regolare il metabolismo glucidico, favorendo la glicogenolisi e la gluconeogenesi, aumentando inoltre l’attività degli enzimi coinvolti nell’ossidazione del glucosio. Intervengono inoltre nella lipolisi e nella lipogenesi, stimolandole per l’utilizzo di grasso a scopo energetico e per la sintesi di tessuto adiposo.

Hanno anche azione termogenetica, ovvero si occupano principalmente della conversione del cibo mangiato in energia, ovvero in calore. Gli ormoni tiroidei aumentano il consumo di ossigeno a riposo, innalzando il metabolismo basale, la temperatura corporea e conseguentemente il fabbisogno calorico quotidiano. Essi regolano anche la sintesi proteica con un effetto trofico sul muscolo (tuttavia se sintetizzati in eccesso potrebbero provocare l’effetto contrario, ovvero il catabolismo muscolare) e hanno effetti sul sistema cardiovascolare, aumentando la contrattilità miocardica e il ritorno venoso al cuore e innalzando la frequenza cardiaca. Sono quindi essenziali per la funzionalità cardiaca.

Infine, questi ormoni aumentano la motilità intestinale, favoriscono l’assorbimento della cianocobalamina e del ferro, aumentano la sintesi di eritropoietina, il flusso renale e la filtrazione glomerulare.

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Fonti

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Written by Andrea

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