La naringina può curare il Covid-19? Scopri cos’è, a cosa serve, dove si trova, se può curare il coronavirus e come assumerla come integratore.
A cosa serve la naringina?
La naringina è il maggior flavanone glicoside presente nel pompelmo. Viene metabolizzata nell’uomo in naringenina, la sua forma agliconica, ovvero priva di zuccheri, che pesa poco più della metà a livello di massa molecolare. Questo significa che da 100 mg di naringina derivano circa 60 mg di naringenina.
Si ritiene che entrambe queste sostanze abbiano effetti bioattivi sulla salute per via della loro azione antinfiammatoria, anti-radicali liberi e antiossidante contro l’invecchiamento cellulare. Sono inoltre promotrici del metabolismo dei carboidrati. La naringenina ha anche mostrato di poter ridurre i danni ossidativi del DNA in vitro. Questa sostanza ha anche una funzione antibatterica, antimicotica e antitumorale e alcuni studi sul succo di bergamotto ne attestano l’influenza.
Sono iniziate delle ricerche anche in campo antivirale relative a questa sostanza ed è stato cosi dimostrato che la naringenina riduce, ad esempio, la produzione del virus dell’epatite C.
Condivide inoltre alcune proprietà con gli altri flavonoidi come riduttore della fragilità capillare, rafforzando i capillari sanguigni e la matrice dermica che sostiene la rete microvascolare.
In quali alimenti è presente la naringina
La naringina è contenuta principalmente negli agrumi, in particolar modo la si può trovare nel pompelmo, nel bergamotto e nelle arance amare. La troviamo anche in quantità minore nei limoni, nei mandarini, nei pomodori, nel cacao, nell’origano greco e nei fagioli.
La naringina può curare il Covid-19?
Negli ultimi mesi è stata presentata la quercetina come possibile candidata per il trattamento delle infezioni da coronavirus. Un nuovo studio italiano pubblicato su Pharmacological Research ha invece identificato proprio la naringenina come possibile alleata per la cura del Covid-19.
Secondo questo studio, questa sostanza ha la capacità preventiva di bloccare l’ingresso del virus e inibire la sua proliferazione quando è già entrato nelle cellule. Si è dimostrato infatti che, durante l’infezione, la naringenina riesce ad arginare la reazione incontrollata del sistema immunitario, anche detta tempesta infiammatoria di citochine.