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Iodio

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Iodio, cos’è e a cosa serve: scopri cos’è, a cosa serve, dove si trova, sintomi e cause del suo abuso, come assumerlo come integratore.

Che cos’è lo iodio

Lo iodio è un micronutriente essenziale contenuto nell’organismo umano solo in piccole quantità (15-20 mg), ma che è molto importante per mantenere quest’ultimo in salute. È concentrato quasi esclusivamente nella tiroide, ghiandola endocrina posta alla base del collo, che produce due ormoni, la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3), che contengono lo iodio nella loro struttura chimica. Questi due ormoni regolano numerosi processi metabolici nella maggior parte delle cellule. Svolgono anche un ruolo fondamentale nelle prime fasi della crescita e dello sviluppo di diversi organi, in particolar modo del cervello.

A cosa serve lo iodio?

Essendo un componente essenziale degli ormoni tiroidei, lo iodio è molto importante per le funzioni regolate da questi ormoni, come il metabolismo di zuccheri, grassi e proteine, il controllo della temperatura corporea, il metabolismo basale e lo sviluppo del sistema nervoso centrale e dello scheletro, sia durante la gestazione che durante l’infanzia.

In quali alimenti è presente lo iodio

Per garantire la giusta funzionalità della tiroide, è molto importante valutare l’apporto delle varie fonti di questo minerale, perlopiù rappresentate da alimenti naturali, integratori e prodotti alimentari fortificati, come il famoso sale iodato. Lo iodio si trova soprattutto nel pesce, un alimento prezioso che spesso non viene consumato a sufficienza. Un’altra importante fonte di iodio è rappresentata dalle alghe come il fucus o la laminaria. Esse sono presenti in molti prodotti dimagranti con lo scopo di accelerare il metabolismo. Le uova, il latte e la carne ne contengono quantità importanti, mentre si può trovare in concentrazioni minori ed estremamente variabili anche nella frutta e nelle verdure, ma solamente se sono state coltivate in terreni ricchi di questo minerale.

Qual è il fabbisogno giornaliero di iodio?

Il fabbisogno di iodio è particolarmente elevato per le donne in gravidanza e per i bambini. Infatti, secondo le stime attuali, un neonato su 3mila nasce con una forma di malattia tiroidea. In età adulta, le donne sono molto più soggette alle malattie tiroidee rispetto agli uomini: una donna ha il 20% di possibilità di sviluppare problemi alla tiroide nel corso della sua vita.

Si consiglia un apporto giornaliero pari a 150 µg (microgrammi) di iodio nell’adulto. Per assicurare un normale sviluppo del bambino, le donne in gravidanza e in allattamento ne devono assumere quantitativi giornalieri superiori, rispettivamente 220 µg e 290 µg.

I sintomi della carenza di iodio

La carenza di iodio si manifesta con l’ipotiroidismo. La tiroide si ingrandisce formando il gozzo per captare più iodio per la produzione degli ormoni tiroidei e diventa ipoattiva producendo una quantità insufficiente di ormoni tiroidei.

Negli adulti, l’ipotiroidismo può causare gonfiore cutaneo, voce roca, alterazione delle funzioni mentali, cute secca e squamosa, capelli radi e crespi, intolleranza al freddo e aumento di peso. Fra gli altri sintomi della carenza di iodio, vi è una fertilità ridotta. Inoltre, la sua carenza in gravidanza aumenta il rischio di aborto spontaneo. La crescita del feto può essere lenta e il suo sviluppo cerebrale può risultare alterato. Se il bambino non viene trattato subito dopo la nascita si possono sviluppare disabilità intellettiva e bassa statura (cretinismo). I bambini con cretinismo possono essere sordomuti, possono presentare anomalie congenite e/o ipotiroidismo.

Le cause della carenza di iodio

Non potendo essere prodotto dal corpo, lo iodio deve essere assunto attraverso l’alimentazione. La causa della sua carenza può essere pertanto un’alimentazione che ne è povera così come la necessità di un suo maggiore fabbisogno, che può variare a seconda dell’età, della crescita, del consumo di calorie o di particolari necessità del metabolismo, per esempio durante una gravidanza o l’allattamento. Oltre all’insufficiente apporto, anche un disturbo dell’elaborazione dello iodio può provocarne una carenza.

La sua carenza è rara nelle aree in cui viene aggiunto al sale da tavola. Tuttavia, la carenza si riscontra frequentemente in tutto il mondo, in particolare nei soggetti che vivono lontano dal mare e ad alta quota, poiché il loro ambiente contiene piccole quantità di questo minerale o non ne contiene affatto.

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Fonti

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Written by Andrea

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