Fluoro, cos’è e a cosa serve: scopri cos’è, a cosa serve, dove si trova, sintomi e cause del suo abuso, come assumerlo come integratore.
Che cos’è il fluoro
Il fluoro è un oligoelemento presente in piccole quantità in quasi tutti i tessuti dell’organismo, ma si può trovare in quantità elevata nello scheletro e nei denti. È inoltre presente in maniera naturale nell’acqua, nel suolo, nelle piante, nelle rocce e nell’aria.
A cosa serve il fluoro?
Questo minerale è importante per la mineralizzazione dello scheletro e dello smalto. Per questo si utilizza il fluoro nella prevenzione della carie dentale e delle fratture ossee conseguenti ad osteoporosi. Esso infatti fortifica le ossa favorendo il deposito del calcio al loro interno.
Il fluoro è infatti benefico poiché aiuta a ricostruire e rimineralizzare lo smalto dei denti indeboliti, rallentando la perdita di minerali dallo smalto di questi ultimi, invertendo i primi segni di carie e prevenendo la crescita di batteri dannosi per la bocca. Quando questi batteri scompongono lo zucchero e i carboidrati, producono acidi che consumano i minerali dello smalto dei denti. Questa perdita di minerali è chiamata demineralizzazione. Lo smalto indebolito dei denti lascia di conseguenza questi ultimi vulnerabili ai batteri e il fluoro aiuta a rimineralizzare lo smalto dei denti, prevenendo la carie.
In quali alimenti è presente il fluoro
La fonte principale di fluoro è data dalle acque potabili, nelle quali la presenza dell’elemento varia logicamente in base al suolo di estrazione, ma dev’essere per legge inferiore ad 1,5 mg/litro. Il minerale si trova però anche in maniera più modesta in diversi alimenti, raggiungendo concentrazioni importanti nel pesce e nei frutti di mare, ma anche nel the, nelle patate, in particolar modo nella loro buccia, nei cereali, nella birra, negli spinaci e in altri vegetali. Il livello di questo minerale nei vegetali varia molto a seconda delle caratteristiche del terreno su cui sono stati coltivati e dell’eventuale uso di fertilizzanti.
Contenuto di fluoro in 100 g di:
- The 0,3729 mg
- Uva secca 0,2339 mg
- Vino bianco 0,202 mg
- Gamberetti 0,201 mg
- Vino rosso 0,1046 mg
- Caffe moka 0,0907 mg
- Cereali cheerios 0,0678 mg
- Pane di segale 0,051 mg
- Patate lesse, cotte con la buccia e sbucciate 0,0494 mg
- Carote lesse 0,0475 mg
- Birra 0,0442 mg
- Riso, chicchi lunghi, cotto 0,0411 mg
- Spinaci lessi 0,0378 mg
- Cheddar 0,0349 mg
- Pancetta di maiale cotta 0,0336 mg
- Tonno sott’olio 0,031 mg
- Patate fritte 0,0256 mg
- Tacchino arrosto 0,0209 mg
- Fagiolini 0,019 mg
- Arachidi tostate 0,016 mg
- Salsiccia fresca di maiale cotta 0,0159 mg
- Yogurt 0,012 mg
Qual è il fabbisogno giornaliero di fluoro?
Come sempre il fabbisogno giornaliero di questo minerale varia a seconda dell’età:
- Nei bambini fino a 6 mesi di vita è di 0,1-0,5 mg al giorno
- Da 6 mesi a 1 anno 0,2-1 mg al giorno
- Tra 1 e 3 anni 0,5-1,5 mg al giorno
- Tra 4 e 6 anni 1,0-2,5 mg al giorno
- A partire dai 7 anni 1,5-2,5 mg al giorno.
La quantità ottimale per l’organismo di un essere umano adulto è quantificabile tra 1,5 e 4 mg giornalieri.
I sintomi della carenza e dell’eccesso di fluoro
Se una carenza di fluoro può aumentare l’incidenza di problemi come ad esempio la carie dentarie, specialmente nell’infanzia, è anche vero che un suo eccessivo dosaggio potrebbe creare un quadro patologico altrettanto grave, portando nei denti una situazione di fluorosi dentale, dove essi appaiono opachi e macchiati. Con la fluorosi che si aggrava, si possono creare veri e propri solchi e cavità. L’abuso di fluoro può interferire anche con l’attività di diversi enzimi, alterando il metabolismo delle vitamine e compromettendo il buon funzionamento del sistema nervoso centrale, di reni e surreni, del fegato, del cuore e degli organi riproduttivi. Inoltre può causare un ritardo nella crescita e portare a osteosclerosi o a calcificazione delle articolazioni e dei tendini.
Le cause della carenza e dell’eccesso di fluoro
Le cause di eccesso di fluoro possono essere connesse a presenza di acque iperfluorurate, ma difficilmente sono connesse a una cattiva alimentazione o dieta sbilanciata, poiché questo minerale viene eliminato per via urinaria quando in eccesso. Di conseguenza anche un cattivo funzionamento o distubi ai reni possono determinarne un suo eccesso nell’organismo. D’altro canto, la carenza di questo minerale è generalmente rara, in quanto viene introdotto nel nostro organismo in corrette dosi. Tuttavia, alcune condizioni particolari possono causarne l’abbassamento dei livelli, come ad esempio quando l’assorbimento è rallentato da elevate quantità di calcio, magnesio o alluminio.