Dove si trova il kaempferolo? Scopri a cosa serve, quali alimenti lo contengono, i sintomi della sua carenza e come assumerlo come integratore.
Come si manifesta una carenza di kaempferolo?
La carenza di kaempferolo presenta dei sintomi simili a quella di tutti i flavonoidi. La carenza di questi ultimi è strettamente legata a un’insufficienza di vitamina C. Sono particolarmente noti come tali sintomi delle condizioni che riflettono l’aumento della permeabilità capillare, come ad esempio ecchimosi eccessive, gonfiori dopo le lesioni, perdite di sangue, specialmente dal naso, emorragie ed emorroidi. In generale anche il raffreddore o le infezioni frequenti, che riflettono la funzione immunitaria generalmente indebolita, possono essere un sintomo di carenza di questo flavonoide. Una carenza di vitamine C e P può inoltre essere un fattore predisponente per reumatismi e febbre reumatica.
Dove si trova il kaempferolo?
Gli alimenti comuni che contengono questa sostanza sono: mele, uva, pomodori, tè verde, patate, cipolle, broccoli, cavoletti di Bruxelles, zucche, cetrioli, lattughe, indivia, fagiolini, pesche, more, lamponi, e spinaci.
Oltre che essere contenuto in una serie di alimenti, questa sostanza si può trovare anche in alcune piante. Di seguito alcuni esempi: Aloe vera, Coccinia grandis, Cuscuta chinensis, Euphorbia pekinensis, Glycine max, Hypericum perforatum, Pinus sylvestris, Moringa oleifera, Rosmarinus officinalis, Sambucus nigra, Toona sinensis e Ilex.
A cosa fa bene il kaempferolo
Il kaempferolo è un flavonolo naturale, ovvero un tipo di flavonoide, un composto naturale largamente presente nel mondo vegetale. È stato dimostrato che questo flavonoide fornisce benefici per il trattamento di aterosclerosi, cardiopatia ischemica, iperlipidemia e diabete attraverso le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, mentre il suo ruolo nell’ipertrofia cardiaca resta ancora da chiarire. Può anche esercitare un’azione antidiabetica promuovendo il metabolismo del glucosio nel muscolo scheletrico e inibendo la gluconeogenesi nel fegato. Ha inoltre un’azione neuroprotettiva, antiosteoporotica e antiallergica.
Infine, molti studi suggeriscono che il consumo di questa sostanza potrebbe ridurre il rischio di vari tumori ed è attualmente considerato come un possibile trattamento per il cancro.