Cosa succede quando si ha una carenza di selenio? Scopri a cosa serve, quali sono i sintomi di una sua carenza, dove si trova negli alimenti e quanto assumerne.
A cosa fa bene il selenio?
Il selenio è un cofattore degli enzimi antiossidanti glutatione perossidasi e tioredossina disolfuro reduttasi, che proteggono le membrane cellulari dallo stress ossidativo. Questo minerale ha quindi un effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, grazie alla sua capacità di proteggere le membrane cellulari dall’ossidazione.
Facendo parte di decine di proteine partecipa inoltre a diversi altri processi, come la sintesi del DNA, la protezione dalle infezioni e la riproduzione.
A cosa serve il selenio per la tiroide?
Sebbene si pensi che sia solamente lo iodio ad essere fondamentale per la funzionalità della tiroide, in quanto componente strutturale dei suoi ormoni, pochi conoscono l’importanza del selenio per la corretta funzionalità tiroidea. Questo minerale è infatti utilizzato nel metabolismo degli ormoni tiroidei ed è di conseguenza necessario alla trasformazione della tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), e come tale svolge un ruolo di primo piano nel supportare la funzione tiroidea.
Cosa succede quando si ha una carenza di selenio?
La carenza di questo minerale è rara e potrebbe essere difficile da diagnosticare per un medico, poiché non esiste un test ampiamente disponibile. In alcuni casi, il medico curante potrebbe misurare i livelli di glutatione perossidasi, ovvero l’enzima che richiede il selenio per funzionare. Se il livello dell’enzima è basso di conseguenza non si dovrebbe avere abbastanza selenio.
Quali sono i sintomi principali di una carenza di selenio?
Qualora dovesse verificarsi una carenza di questo minerale, sono tanti i problemi di salute che potrebbero verificarsi, come ad esempio:
- Disturbi della vista
- Mal di testa
- Asma
- Artrite reumatoide
- Nausea
- Depressione
- Infertilità maschile
- Vertigini
- Tendenza ad ingrassare
- Infezioni virali
- Modifiche nella pigmentazione di pelle e capelli
- Interferenza con la produzione di globuli rossi
Questa condizione può inoltre peggiorare le conseguenze della carenza di iodio, aumentando così il rischio di cretinismo nei bambini.
Dove si trova il selenio negli alimenti?
Gli alimenti più ricchi di selenio sono il pesce e tutti gli alimenti di origine marina, le frattaglie degli animali, la carne rossa e i latticini. Tra i vegetali che ne presentano di più abbiamo le noci, alcuni cereali e funghi, ma bisogna ricordare come la presenza di questo minerale negli alimenti di origine vegetale dipenda dalle caratteristiche del terreno in cui questi ultimi sono stati coltivati.
Contenuto di selenio in 100 g di:
- Rene di bovino, ovino o suino 145 µg
- Tonno fresco 112 µg
- Mormora 102 µg
- Sardine fritte 84,5 µg
- Aragosta bollita 68 µg
- Sardine fresche 58 µg
- Cozze 49 µg
- Fegato di bovino, ovino o suino 42 µg
- Gamberi freschi 30 µg
- Agnello cotto (tessuto muscolare privato del grasso visibile) 19 µg
- Bovino adulto o vitellone (tessuto muscolare privato del grasso visibile) 17 µg
- Fagioli crudi 16 µg
- Mais 15,5 µg
- Provolone 13,1 µg
- Grana o parmigiano 12 µg
- Pollo intero senza pelle crudo 10 µg
Fonte INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).
Quanto selenio al giorno?
Non esiste una vera e propria dose giornaliera raccomandata di selenio, anche se i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti per la popolazione italiana) consigliano un apporto di selenio pari a 55 μg (microgrammi) giornalieri in un essere umano adulto.
In alcuni casi, degli integratori potrebbero essere d’aiuto per risolvere una carenza di selenio.