Carenza di iodio: scopri a cosa serve questo minerale, quali cibi assumere, quali evitare e in quali integratori si può trovare.
A cosa serve lo iodio
Lo iodio è un micronutriente essenziale contenuto nell’organismo umano solo in piccole quantità (15-20 mg), ma che è molto importante per mantenere quest’ultimo in salute. È un componente essenziale degli ormoni tiroidei ed è molto importante per le funzioni regolate da questi ormoni, come il metabolismo di zuccheri, grassi e proteine, il controllo della temperatura corporea, il metabolismo basale e lo sviluppo del sistema nervoso centrale e dello scheletro, sia durante la gestazione che durante l’infanzia.
Quali sono gli alimenti più ricchi di iodio?
Per garantire la giusta funzionalità della tiroide, è molto importante valutare l’apporto delle varie fonti di questo minerale, perlopiù rappresentate da alimenti naturali, integratori e prodotti alimentari fortificati, come il famoso sale iodato. Lo iodio si trova soprattutto nel pesce, un alimento prezioso che spesso non viene consumato a sufficienza. Un’altra importante fonte di iodio è rappresentata dalle alghe come il fucus o la laminaria. Esse sono presenti in molti prodotti dimagranti con lo scopo di accelerare il metabolismo. Anche le uova, il latte e la carne ne contengono quantità importanti.
Quale frutta contiene iodio?
Lo iodio si può trovare in concentrazioni minori ed estremamente variabili anche nella frutta e nelle verdure, ma solamente se sono state coltivate in terreni ricchi di questo minerale.
Banane e fragole sono un esempio di frutta fresca in cui si può trovare questo minerale, mentre per quanto riguarda la frutta secca, si includono anche nocciole, anacardi, noci secche, pistacchi e albicocche disidratate.
Quanti mg di iodio al giorno?
Si consiglia un apporto giornaliero pari a 150 µg (microgrammi, ovvero un millesimo di mg) di iodio nell’adulto. Per assicurare un normale sviluppo del bambino, le donne in gravidanza e in allattamento ne devono assumere quantitativi giornalieri superiori, rispettivamente 220 µg e 290 µg.
Cosa comporta la carenza di iodio?
Quando non viene trattata adeguatamente, la carenza di iodio si manifesta con l’ipotiroidismo. La tiroide si ingrandisce formando il gozzo per captare più iodio per la produzione degli ormoni tiroidei e diventa ipoattiva producendo una quantità insufficiente di ormoni tiroidei.
Negli adulti, l’ipotiroidismo può causare gonfiore cutaneo, voce roca, alterazione delle funzioni mentali, cute secca e squamosa, capelli radi e crespi, intolleranza al freddo e aumento di peso. Fra gli altri sintomi della carenza di iodio, vi è una fertilità ridotta. Inoltre, la sua carenza in gravidanza aumenta il rischio di aborto spontaneo. La crescita del feto può essere lenta e il suo sviluppo cerebrale può risultare alterato. Se il bambino non viene trattato subito dopo la nascita si possono sviluppare disabilità intellettiva e bassa statura (cretinismo). I bambini con cretinismo possono essere sordomuti, possono presentare anomalie congenite e/o ipotiroidismo.